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Il Castello

La torre angioina ed i pochi resti di mura sono ciò che rimane dell'antico castello dei signori Gesualdo, distrutto e dato alle fiamme assieme all'intero abitato dal capitano di ventura Antonio Caldora nel 1435, con l'intento di punire Antonello Gesualdo, colpevole di aver parteggiato per la fazione aragonese.
Il borgo aveva già conosciuto, nel 1348, la furia distruttrice degli eserciti di re Luigi d'Ungheria nell'ambito delle guerre di successione al trono di Napoli (21).
Il grosso torrione conserva ancora la serie di beccatelli disposti in triplice fila.

Autore: Testo di Francesco Manfredi - tratto da -BASILICATA REGIONE Notizie, 1999-

 

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